Ediciclo a Pordenonelegge.it

settembre 13, 2011

Ediciclo Editore, forte dei suoi quasi 25 anni di attività sulla cultura della sostenibilità, porta a Pordenonelegge.it, il festival del libro e degli autori in riva al Noncello, due anteprime nazionali, ovvero la presentazione del nuovo libro di Margherita Hack, “La mia vita in bicicletta” e l’incontro con Paolo Venti, lo scrittore e insegnante pordenonese autore di “Pedalando con gli dei. Viaggio in bicicletta dal Nordest alla Grecia inseguito dalle ire di Poseidone” e un evento particolare con Maurizio Crema, lo scrittore viaggiatore esperto di Balcani che questa volta ci racconta la sua Romania.

Sabato 17 settembre ore 17.00

Libreria Quo Vadis?
Presentazione del libro A Est del Nordest. In spider alla conquista della Romania e altri racconti di Maurizio Crema
Con Paolo Venti

Un giornalista parte per un viaggio folle e avventuroso ai confini dell’Europa a bordo di una spider vecchia e polverosa sfatando preconcetti e rivalutando vecchi miti. Si comincia da Venezia e si attraversano i Balcani fino alla Romania e alla Moldavia alla ricerca del tempo perduto, dell’Italia degli anni Sessanta del Sorpasso, del Nordest, del 1989. Un caleidoscopio di storie che si raccolgono solo viaggiando ad altezza uomo, in mezzo alla gente, fuori dai circuiti del turismo e dalla miopia della cultura di massa.

Domenica 18 settembre ore 11.30
Spazio Itasincontra, Piazza Motta
Anteprima del libro La mia vita in bicicletta di Margherita Hack
Con Antonio Liberti

Margherita Hack ci racconta la sua vita attraverso i raggi della bicicletta, partendo dal triciclo fino ad arrivare alla bici da corsa. In mezzo ci sono i giochi al Bobolino, la sua passione per il Giro d’Italia, l’amore per Aldo De Rosa, suo marito (che pure teneva per Guerra, mentre lei per Binda), la scuola e le leggi razziali, lo sport e i suoi grandi successi con il salto in alto, l’università, il lavoro all’Osservatorio, il suo amore per gli animali, le sue uscite a pedali a Trieste, sul Carso… Un libro che ti “riconnette all’umanità che ci ha preceduto”, come scrive Patrizio Roversi nell’introduzione.

Domenica 18 settembre ore 17.00
Pullmann Atap
Anteprima del libro Pedalando con gli dei. Viaggio in bicicletta dal Nordest alla Grecia inseguito dalle ire di Poseidone di Paolo Venti
Con Mauro Daltin dell’Ass. Bottega Errante

Un professore di greco vuole raggiungere Atene a pedali per capire meglio l’antica civiltà ellenica. In solitaria, attraversa i Balcani e supera tutte le barriere, anche quelle pregiudiziali. Viaggiare così è peregrinare nel tempo, dalla Tirana di Hoxha all’Atene di Pericle, dall’Itaca di Ulisse al ponte di Mostar bombardato e ricostruito.


A Venezia, in kayak, a Carnevale

marzo 5, 2011

Un Rigatti inedito, in kayak lungo i canali di Venzia, sotto i ponti, durante le giornate del Carnevale.
Una serie di scatti fotografici bellissimi che potete vedere qui.

di Emilio Rigatti

Anche se sapevo che i due giorni sarebbero stati speciali, non mi immaginavo che la bellezza di Venezia, unita ai colori di questo carnevale turistico e commerciale, ma ancor più pittoresco se visto da quota zero, mi avrebbe lasciato senza fiato: come invece ha fatto. Depenniamo la puzza di fogna durante le fasi finali della bassa marea: il resto è stato angoli che ti si parano davanti di colpo, sferzate di luce, discussioni sulla precedenza coi gondolieri (che mi hanno trattato bonariamente, nonostante l’impiccio della strana creatura galleggiante), sbarchi non-so.bene.dove (perchè l’orientamento del terrestre è un’altra cosa), arrembando frittelle alla chantilly o alla crema, cioccolate, crostoli, caffè fumanti. E i dialoghi da sotto in su con “quelli dei ponti”: che si affacciano, chiedono, scherzano…


“Lentamente” di Claude Marthaler

marzo 3, 2011

Lentamente di Claude Marthaler

tratto dal libro Lo zen e l’arte di andare in bicicletta di Claude Marthaler (Ediciclo) e apparso sul blog Andamento Lento.

Muoversi è commuoversi: tutto ciò che viaggia cambia, perché se la strada trasporta le merci e gli uomini, li trasforma anche in messaggi. Arcaica ricchezza sotterranea, fatta di petrolio o di carbone, la strada ci unisce e ci fa uscire dall’oblio.
Se ogni tanto si crede di prendere, fare o tenere la strada, il viaggiatore sa che una strada può essere buona senza essere quella giusta: errare è precisamente essere nell’errore, commettere un passo falso, prendere la strada sbagliata.
≪Quando arriverai alla biforcazione, sceglila≫ dice lo yogi Berda. Cosi, a ogni frontiera, io cambio muta come un serpente: la strada mi manda fuori strada, il rilievo mi fa sobbalzare, l’Oriente mi orienterà?
La strada è quella matrice che lega il viaggiatore alla vita, come la corda lega il marinaio o l’alpinista. Perché, come niente fosse, anche se si va alla deriva, a forza di gravità si pensa innanzitutto con i propri piedi, il bilanciere del nostro emisfero umano e planetario. Attraverso la via della terra, la voce della terra. La strada vi porta sempre verso gli uomini e qualche volta verso gli dei. In Congo, in piena guerra, la polizia ti spoglia, ma la gente della foresta ti stacca un casco di banane, ti tende una sedia e una tinozza d’acqua. In Russia si canta, si beve o si balla sui tavoli per poi crollarci sopra. In Kirghizistan, quando la temperatura crolla nel cuore dell’inverno, il vapore delle zuppe di montone inumidisce le guance arrossate. La notte grida il suo gelo e gli uomini si arrotolano nelle pelli di yak attorno a un braciere. In Tibet i pellegrini buddisti misurano la lunghezza della strada con la lunghezza dei loro corpi, prosternandosi per centinaia o addirittura migliaia di chilometri. Il loro tempo è ciclico e la loro vita infinita. Come se la lentezza annientasse tutte le nozioni del tempo e dello spazio e traducesse così la vita in puro movimento. Più ci si abbassa verso la superficie della strada e più i due bordi scappano e si ricongiungono all’infinito per formare la cima di una montagna. Sulle mie ruote, appollaiato troppo in alto, io aprivo già la strada come un aereo supersonico: in ragione di quarantacinque chilometri al giorno, tracciavo la mia vita in annate. Che dire dell’aereo, dove il paesaggio raggela (dall’alto la strada non è più un movimento, una ricerca, ma una linea di demarcazione) e il tempo si conta brutalmente in ore? A ogni accelerazione, la nostra superficie di contatto fisico con la terra diminuisce e la nostra attenzione al reale si erode. La velocità, che procura lo stesso senso di pericolo, la stessa emozione dei banditi dei grandi cammini, ha rimpiazzato sulla strada la parola con il motore. Ci taglia il respiro e il corpo si atrofizza, è amputato, fossilizzato com’era l’asfalto prima della strada.
Ma non si va mai abbastanza lontano e non (ci) si incontra mai cosi tanto se non quando si va lentamente e mossi dalle proprie forze.


Ciclomundi. l’agenda del viaggiatore a pedali

ottobre 21, 2010

CICLOMUNDI. L’AGENDA DEL VIAGGIATORE A PEDALI
a cura di Mauro Daltin e Lorenza Stroppa
Prefazione di Emilio Rigatti
Pagine 400 – ISBN: 9788865490051 – Prezzo: € 14,90
Ediciclo Editore

La distribuzione nazionele e’ affidata a Messaggerie Libri e la promozione a Promedi.

I viaggiatori portano sempre con sé un taccuino, un quaderno, una penna, per appuntare e fermare sulla carta pensieri, paesaggi, dialoghi, volti. Questo strumento è qualcosa di più, è anche una agenda perpetua (valida ogni anno, basta segnare di volta in volta i giorni della settimana), è anche un insieme di suggestioni, inviti quotidiani a inforcare la bicicletta e partire.
Ogni giorno si potranno leggere frasi sulla filosofia del viaggio a pedali, l’equipaggiamento, le forature,
la fatica, l’arrivo e la partenza, i ritorni, i pionieri, i furti, i cani randagi, il cibo, i luoghi del mondo, la scrittura, la solitudine e moltissime altre suggestioni. All’inizio di ogni mese, un estratto di alcuni viaggi a pedali in un Paese, in un continente, dal Tibet alla Patagonia, dall’Africa all’Asia. Alla fine una bibliografia di libri di viaggio in bicicletta e alcune curiosità per il cicloviaggiatore.
Un’agenda che è anche un libro da leggere, ma soprattutto uno spazio libero, come liberi sono i viaggi, meglio se lenti.


Ciclomundi a Siena

agosto 27, 2010

Ciclomundi, il festival nazionale del viaggio in bicicletta, nel 2010 giunge alla sua terza edizione. Dopo il successo decretato nelle precedenti occasioni, il festival – che serba come vocazione il concetto di movimento lento in bicicletta – sposta il proprio baricentro, trasferendosi dal Nord-Est al Centro Italia, in uno dei luoghi più ricchi di storia e di fascino, le Terre di Siena, fortemente voluto dalla Provincia, dall’APT e dal Comune di Siena, con il sostegno in qualità di Main Sponsor di Monte dei Paschi di Siena.
Ciclomundi mantiene intatta la propria ispirazione e si conferma una vera festa per gli amanti delle due ruote, con un programma ricchissimo che spazia dagli incontri tematici a work-shop specifici che analizzano e approfondiscono singoli aspetti del viaggio lento, a momenti di spettacolo, a numerosissime occasioni di confronto tra viaggiatori…
E al rapporto con la bicicletta, anzi con la prima bicicletta, è dedicato uno spettacolo-reading – appositamente creato per Ciclomundi – che vedrà in scena l’attore (e viaggiatore) Giuseppe Cederna che interpreterà brani scritti per l’occasione da noti autori come Gianni Mura, Margherita Hack, Brunella Schisa, Susanna Tamaro, Emilio Rigatti, Gian Luca Favetto, Maurizio Crosetti, Didier Tronchet e molti altri ancora. Con musica dal vivo dei Têtes de Bois. Al festival potremo incontrare Enrico Brizzi e Wu Ming2, protagonisti di un evento dedicato alla lentezza; potremo partecipare a una tavola rotonda dedicata alla bicicletta in città, come filosofia metropolitana, che vedrà come ospite d’onore Chris Carlsson, uno dei fondatori di Critical Mass; assisteremo a un dibattito dedicato all’inedito binomio scuola-bicicletta, con il supporto di Emilio Rigatti e Marco Lodoli… Ancora si parlerà di bicicletta come antidoto alla crisi con l’economista Tito Boeri e infine si ascolteranno le gesta di avventurosi cicloviaggiatori, come lo svizzero Claude Marthaler, che vanta al suo attivo ben due giri del mondo a pedali.
E ci sarà molto e molto altro ancora, spettacoli in piazza, esibizioni, i ciclo-stornellatori, happening vari, escursioni sulle due ruote nel territorio, mostre fotografiche, laboratori specifici (bike lessons, dedicati alla fotografia di viaggio, al GPS, alla scrittura di reportage a pedali…), la narrativa in bicicletta con interventi degli autori, esposizione fieristica legata al turismo e alle riviste di settore, spazio per i cicloviaggiatori che vogliono raccontarsi, cercare compagni di viaggio ecc…
Insomma un ricco programma, un godibile antipasto di ciò che avverrà la settimana successiva, l’ormai celebre evento dell’Eroica, la cicloturistica internazionale non competitiva – in gran parte su strade bianche – che prende il via da Gaiole in Chianti, a conferma del ruolo ormai centrale che le Terre di Siena dedicano alla bicicletta e al turismo sostenibile.
Per saperne di più: www.ciclomundi.it; info@ciclomundi.it


A Radio Rai Fvg

luglio 30, 2010

Lunedì 2 agosto sarò ospite, insieme ad altre voci (librai, viaggiatori, guide), alla Rai di Trieste per una trasmissione radiofonica che andrà in onda in diretta dalle 11.30 alle 12.30.
Tema: “il racconto di viaggio” e sarà coordinata dal giornalista Giancarlo Sturloni.
Racconterò del progetto sud americano, di viaggi lenti e di editoria legata al viaggio.


“Il rumore del fiume” su Carta qui-estnord

novembre 25, 2009

Su “Carta qui-estnord” numero 41 del 2009, supplemento a Carta n. 41 in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Sud Tirolo è stato pubblicato il mio racconto “Il rumore del fiume” che racconta i giorni di cammino lungo il corso sloveno del fiume Isonzo.

Questo il sommario del numero:

Il nordest con l’acqua alla gola [Valter Bonan]
Il Veneto è un colabrodo [Intervista ad Antonio Rusconi di Gianni Belloni]
Una partita a risiko dalla fonte al rubinetto [Giulio Todescan]
Cara minerale [Chiara Spadaro]
Mani private sull’acqua del sindaco [G.T.]
Sorgenti di partecipazione [Chiara Spadaro]
Verso una nuova “civiltà dell’acqua” [C.S.]
Venezia 2020: Olimpiadi sulle palafitte? [Massimo Zilio]
Il demone sotto la pelle [Giulio Todescan]
Il rumore del fiume [Il racconto di Mauro Daltin]
Viver ben
Stupori e tremori in Sudtirolo [Al. Zen.]
Oltre il balcone fiorito [Alessandra Zendron]
De Gustibus [Danilo Gasparini]
Il “biocapitalismo” del signor Pinault [Paola Cacciari]
Arcipelago Veneto: atolli di partecipazione [Mauro Varotto]
Lezioni di Geografia [Devisri Nambiar]
Cartolina [Tiziana Virgolin]